"Aquile Sine Limite",

 il sito del 173° Corso AUC Trasporti e Materiali

 

             

Home page

Foto  

Gli AUC

Il corso

 

 

FRANCESCO FORTI

Nei primi giorni di corso, quando ancora faceva i servizi, li svolgeva con scrupolo e attenzione. Aveva lo sguardo impaurito, perso e interrogativo (un po’ come tutti noi) ma non perdeva mai la calma. Molto probabilmente, come la gran parte di noi, si stava domandando cosa diavolo ci stessimo a fare lì e perché l’avessimo fatto…. Non sapeva ancora che quelle sarebbero state le pochissime volte nelle quali avrebbe dovuto svolgere dei servizi..
Acclamato da molti come capo corso e diventatolo (grazie soprattutto al bell’aspetto), dimostrava solo dopo qualche tempo di essere il miglior capo corso che il 173° corso avrebbe potuto chiedere di avere. Maestro nell’evitare le insidie e i pericoli che affollavano il nostro cielo, riusciva a condurre alla meta un gruppo di sbandati che, invece, dai pericoli era terribilmente attratto. Non solo: tra tante difficoltà, riusciva anche a trovare il modo di imboscarsi per non fare anche quel minimo che gli era richiesto.
Avrebbe dovuto tenerci lontano dai guai evitandoci comportamenti ed azioni che non fossero consone ad un Auc ma, il più delle volte, invece di rimproverarci e di riportarci all’ordine, si metteva alla nostra testa anche nel fare le cazzate, del tutto incurante del ruolo che occupava. Incredibile mediatore dotato di poteri magici, riusciva spesso a tramutare le punizioni del Capitano in blandi rimproveri e le nostre marachelle in atti da buon soldato.
 

 

Ancora oggi ci si chiede se il passo decisivo che lo ha fatto diventare capocorso sia stato il rendimento al poligono, il fantastico tempo nella salita alla fune o l’astuzia dimostrata nel sottrarre il cinturone all’anziano Cianciulli. Molti ritengono che Ciccio sia divenuto capocorso grazie all’intervento in aula dell’anziano Fortugno, che ne ha tessuto le lodi in maniera spropositata (come al suo solito) davanti al Capitano. Quest’ultimo, esasperato dalla logorroica dissertazione, pare abbia esclamato: “E vabbè, lo faccio capocorso!! Si sieda, Fortugno!”. Indicato quindi come probabile capocorso, meritava tale fiducia addormentandosi durante una fondamentale lezione del Capitano Verde, che non esitò a punirlo. Nonostante un avvio un po’ incerto (ordinava di non mettere la cerata quando la temperatura era sotto zero e altre “cappellate” del genere), il CC si è sempre fatto in quattro per il corso; pur se felicemente fidanzato non si tirava mai indietro quando c’era da lavorare ed era sempre ben disposto a passare una serata in compagnia dei colleghi.
Unico riferimento del corso, gli venivano domandate le cose più banali e idiote e lui aveva sempre una parola(ccia) per chiunque. Agli allievi può sembrare perfetto ed in effetti è così: sembra perfetto. L’unico a far perdere il passo ai Granatieri durante il cambio della Guardia al Quirinale, era solito chiamare l’adunata ancora in pigiama, anche se riusciva miracolosamente a presentarsi, prima degli altri, davanti al Battaglione, alimentando la tesi di coloro i quali sospettano che abbia un gemello sempre pronto a sostituirlo. La teoria del gemello, portata avanti dai più maligni, spiegherebbe anche quel suo cadere dalle nuvole quando gli si pone un problema. Amante della libera uscita, rientrava al limite dell’orario consentito ed era solito, al momento del contrappello, restare a piedi scalzi e sistemare in posizione tattico-prospettiva i suoi anfibi affinchè sembrassero indossati. A parte gli scherzi, Francesco è un ragazzo decisamente in gamba che ha meritato gli onori e oneri che spettano ad un capocorso. In verità, sono stati più gli oneri che gli onori poiché il “Ciccì” ha avuto a che fare con una vera e propria banda di scalmanati!!!!
Grazie Ciccio: non avremmo potuto avere un Capocorso migliore!!
Precedente ] Successiva ]