"Aquile Sine Limite",

 il sito del 173° Corso AUC Trasporti e Materiali

 

             

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Gli AUC

Il corso

 

 

STEFANO ARIU'

Nutriva una profonda antipatia per i meridionali e lo dimostrava in maniera palese fin dall’inizio. Dovette però subito moderare i toni dal momento in cui capitò in una cameretta costituita da un camorrista, due mafiosi, un pastore sardo, un secchione siculo e un n'dranghetista. Fin dai primi giorni si caratterizzò per il suo modo di parlare: parlava troppo, troppo a lungo e sparava troppe cazzate (queste purtroppo non ha mai finito di spararle!). Aveva l’abitudine di rompere la minchia in particolare in prossimità degli accertamenti dicendo: “cosa c’è da studiare?” e “io non ho fatto niente” (dopo aver studiato un’intera notte e tutto il giorno successivo negli anfratti di tempo). Non voleva essere disturbato mentre studiava ma disturbava regolarmente gli altri ripetendo la lezioncina, imparata a memoria, ad alta voce. Rischiò il linciaggio da parte dell’intero corso quando, bastardamente, facendo un accertamento prima degli altri, si rifiutò di passare loro le domande. Faceva sempre polemica con tutti coloro che volevano mettere la cerata perché secondo lui faceva sempre caldo; a conferma di ciò il 19 dicembre si buscò un’influenza dalla quale tutt’oggi, a distanza di più di due mesi, non è ancora guarito. A causa di questa, dice suo malgrado, non è riuscito, unico di tutto il corso, a fare neanche un Quirinale dei tre che avrebbe voluto fare (e che gli altri si son fatti). Tattica usata: ha saltato il primo per fare il secondo perché cadeva il giorno del suo onomastico, ha saltato il secondo perché malato, ha saltato infine il terzo perché convalescente dal secondo.
A parole, infatti, lui faceva sempre più dei suoi interlocutori ma, tra il dire e il fare….
Riuscì ad attirare l’attenzione del Capitano il quale gli affidò compiti “gravosissimi” : addetto distribuzione sinossi e addetto pulizia dell’acquario (l’NPR dell’acquario era una figura che alla Compagnia AUC non si era mai vista prima…). Di lui la Cameretta 1 ricorderà la sua particolare partecipazione alle pulizie solo quando gli capitava di essere capo cameretta; inoltre resterà per sempre impressa nella mente di tutti l’incredibile cazzata dei 36 rullini (da 36 foto ciascuno) scattati in soli sette giorni di ferie. Altra cosa che nessuno si dimenticherà è il soprannome (i maligni dicono autoattribuitosi) che si è portato dietro dal mondo civile: “The Genius”. Memorabili gli scontri mattutini con Agresta aventi diversi temi, ma tutti confluenti in un unico fine: attribuire all’altro l’Oscar del più rincoglionito.
Ai posteri l’ardua sentenza: il corso, comunque, la sua l’ha già espressa.

 

 
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