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Gli AUC

Il corso

 

 

MARCO MARRACCINI

Con due “erre” e due “ci”. Uno dei suoi passatempi preferiti è quello di passare le serate dopo il contrappello a fare “du ‘hiacchiere” con un po’ di robetta da mangiare. Affiancato SG nei primi tempi, ha dovuto cedere il passo a colleghi sicuramente meno operativi ma con più voglia di studiare.
Sempre pronto con una parola di conforto e disponibile nei confronti di tutti, nei primi giorni di corso affrontava i momenti di tensione con una frase storica: “In fhondo sono solo urlacci”.
Tra i candidati ad essere capopompa, il giorno dell’accertamento è stato bruciato sul filo di lana dal collega Vogna e lui, incazzato e deluso esclamò: “hio lài!!”. Faceva concorrenza a Blengino nel ricevere posta ma, dal momento che la tecnologia avanza e il prode Marraccini era stanco di scrivere, decise, anche se all’inizio era contrario all’idea, di comprare un cellulare.
Fatta questa scelta di vita, non gli è stato più possibile tornare indietro e, dopo aver trascorso due mesi a documentarsi, si è deciso a comprare l’agognato telefonino il giorno prima di Natale. Sfortuna ha voluto che la stessa idea l’abbiano avuta almeno altri due milioni di italiani per cui ha dovuto attendere un’eternità prima di vederselo attivare.
In quei giorni lo si vedeva camminare per la camerata a testa bassa con “il morto che parla”, il nome che aveva dato al suo cellulare. Amante della giustizia e delle cose ben fatte, era sempre il primo a porsi a difensore dei più deboli o delle vittime di soprusi.
 

 

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