"Aquile Sine Limite", il sito del 173° Corso AUC Trasporti e Materiali
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PIETRO AZZARA
Pietro è quel classico siciliano
che capita di vedere nei film anni ‘60: forte accento isolano e fisico non
certo longilineo.
“U patrinu” si è subito
distinto per le presentazioni terrificanti: dopo aver richiamato
l’attenzione degli scelti con un tacco talmente poderoso che da subito
pensammo l’avessero bidonato rifilandogli anfibi con tacchi ovattati,
partiva con un “allievo ufficiale……..” che, a malapena veniva udito
dal collega che gli stava accanto. Altra sua caratteristica era la puntualità:
puntuale nello scomparire un secondo prima di iniziare le pulizie, era
altrettanto puntuale nel ritornare un secondo dopo che erano state finite.
Ogni volta che gli veniva fatto notare il suo modo di fare, rispondeva con un
disarmante “E’ vero…. Chiaro…. È nommale” talmente spontaneo che
l’incazzatura della cameretta scompariva al volo.
Pietrino ha però mostrato anche
delle doti positive: la fortuna! Con lui la Dea Bendata è stata benevola
nei primi tre mesi di corso nei quali, nonostante innumerevoli cazzate (non
fu visto dal Capitano in ispezione nella sua cameretta mentre dormiva sotto
il suo posto branda, ecc. ecc.) e qualche rapporto, non fu mai punito. Gli
unici tre giorni che si prese, se li scontò Bonifacio, accollandosi una
colpa non sua pur di farlo andare in licenza. La fortuna, si sa, comunque
gira e negli ultimi mesi Pietro ha preso la sua giusta parte con gli
interessi. Di lui rimarrà indelebilmente impressa la cura maniacale per
l’ordine, grazie alla quale ha perso: le chiavi dell’armadietto (più
volte), le ciabatte, il bancomat e tanti altri oggetti tra cui il bene più
prezioso per un AUC: la licenza. Del padrino rimarranno impresse anche le
lunghe ore passate al cellulare (anche a notte fonda, in bagno, lo si
beccava a farfugliare cose incomprensibili al telefono) e la sua scarsa
abilità nel fare il nodo alla cravatta.
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