"Aquile Sine Limite", il sito del 173° Corso AUC Trasporti e Materiali
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ANGELO TORTI
Raccontare Angelo Torti in
pochissime righe è cosa ardua data la complessità del personaggio. Si
sappia, comunque, che Angelo non è altro che un calciatore travestito da
allievo ufficiale; dal primo giorno, infatti, affrontò il corso e le sue
difficoltà, come fossero una partita di calcio, con grinta, decisione e,
soprattutto, senza mai voler perdere.
Sempre sorridente ed energico,
incontrava però qualche difficoltà quando doveva svegliarsi e riattivare
il cervello, rimanendo per svariati minuti senza connettere. Dal momento in
cui, violando una precisa disposizione del Tenente Meo, si è ricominciato a
giocare a pallone nel campetto della caserma, Torti è stato un tormento per
tutti: il “fenomeno di Ciociaria” ha infatti iniziato a lanciare sfide a
destra e a manca arrivando a scommettere perfino la casa di residenza e la
ragazza.
Il suo dialetto particolarmente
colorito non vanta, purtroppo, un gran numero di termini tant’è che,
dopo vari studi e ricerche, alcuni scienziati hanno con sicurezza
affermato che: “E mo?”, “Embé”, “Oh, passami la borza”,
“Mannaccia la puttana!”, “Che sta a di?”, possono voler dire
qualsiasi cosa e sono gli strumenti con i quali egli comunica sensazioni e
necessità.
Nonostante tutto, e sebbene
sia un mezzosangue che ha ereditato i difetti sia della spassosa gente
romana che della goliardica gente napoletana, come dice “fratè”
Gisondi, Angioletto è sempre un “Picciotto bbello!”!
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