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Gli AUC

Il corso

 

 

GIANFRANCO VENTO

“Gianfry Bogard” per alcuni, “Zio Fester” per altri, ragazzo dai modi gentili e di nobile casta, si è venuto a trovare quasi per caso nel Bronx e ne è uscito radicalmente cambiato!; dopo cinque mesi ed un corso accelerato di palermitano, lo pronuncia ormai in maniera quasi perfetta, in particolare la frase: “Aieri iù minni ia a Casteldaccia.”. Gianfry non può essere considerato un imboscato ma la sua figura durante il corso non è spiccata molto, salvo quando si cominciò a sospettare di lui come del fantomatico “Uomo TIM”, quello, cioè, che faceva chiamare il Capitano da Generali e Colonnelli, prima per avere agevolazioni personali, poi, capito che ciò non era possibile, per far sì che il corso ci fosse reso meno duro (ma, anzi, ad ogni telefonata, le cose peggioravano sensibilmente). Salvato dalla collera di tutti i compagni di corso, scagionato per insufficienza di prove, ogni pomeriggio, alle 17:29, il nostro era già pronto per la libera uscita e partiva, con il suo Maggiolino, per riprendere, indifferente, la sua vita civile. Forse, come combattente, non varrà una lira, ed arrabbiandosi non farà mai scappare una lepre, ma è uno di quelli su cui il corso ha lasciato meno tracce: per lui è sempre stato come se non fosse nemmeno mai cominciato!
 

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